Museo Etnografico Diana e Tamara

Il Museo Etnografico "Diana e Tamara" del Parco Nazionale della Maiella cura la rappresentazione, la divulgazione, la ricostruzione e lo studio del modo di essere e di operare dell' homo laborans del comprensorio montano Maiella-Morrone e della Regione Abruzzo, attraverso la cultura degli utensili e delle macchine attinenti alle attivita' agricole, artigianali e silvo-pastorali. Il simbolo del Museo è il ramo del maggiociondolo, una pianta spontanea della Maiella del genere Cytisus dai brillanti fiori gialli che sbocciano nel mese di Maggio, denominata nelle varianti dialettali abruzzesi majo, maja, maggiopendolo, majella, ecc.
Nel rituale dell'innamoramento della tradizione popolare abruzzese era usato per la dichiarazione d'amore, e quindi trapiantato dinanzi o appeso alla porta di casa della ragazza desiderata, durante la notte di Calendimaggio. Se lei era consenziente metteva il ramo nel vaso o lo esponeva alla finestra o sul balcone ed allora il giovane poteva avanzare la richiesta ufficiale di fidanzamento.
Il Museo è situato nell'ex Municipio di Roccacaramanico, restaurato in modo esemplare nel 1997-98 con fondi FERS stanziati dall'Unione Europea e dalla Regione Abruzzo Settore Urbanistica Beni Ambientali Parchi e Riserve Naturali (Pop Abruzzo 94-96).
Si compone di quattro sale disposte su due piani (tre per il Museo ed una destinata a sede di ufficio turistico e per congressi), con servizi e ascensore per disabili. Anticamente era la chiesa di S. Antonio abate, di cui resta una formella scolpita nella pietra sul lato ad oriente. Ha subito diverse ristrutturazioni soprattutto all'interno, anche a seguito dell'incendio provocato nel periodo dell'unificazione nazionale che distrusse l'archivio comunale. Questo museo, nato da un’idea dell’Associazione Roccacaramanico e realizzato grazie al Parco Nazionale della Maiella, riproduce le tradizioni ed i modi di vita degli abitanti della Maiella, riportando alla luce attrezzi ed utensili di un tempo ormai passato.
Per ogni attività, immancabili sono i tipici strumenti, ormai divenuti simbolo di un mondo fatto di duro lavoro e sacrificio, così l’aratro in legno, l’incudine portatile, i cordari di budella sono oggi segno del vecchio modo di conduzione delle attività agricole ed artigianali. Particolarmente interessanti sono le testimonianze del costume e della vita sociale e religiosa; non dovrà quindi sfuggire l’osservazione della “raganella” o del “tric-trac”.
Il museo è intitolato a Diana Olivetti e Tamara Gobbo, involontarie protagoniste della tragedia del 20 agosto 1997, quando furono ferocemente assassinate sul Monte Morrone in località Mandra Castrata.

Indirizzo: piazza Garibaldi, Sant' Eufemia a Maiella 65020 (PE), Abruzzo - Italia
Telefono: 0854213386 Fax: 0854213386
Informazioni Utili: Luglio e Agosto aperto tutti i giorni dalle 9:30 - 12:30 e dalle 16:00 - 19:00